Ospitalità e Accoglienza

Io mi sento responsabile appena un uomo posa il suo sguardo su di me. (Fëdor Dostoevskij)

  Che cosa c’è meglio di un ex-reclusorio riadattato, fatto confortevole e luminoso, per accogliere chi ha bisogno di un posto da chiamare casa almeno per un po’? Molto simbolicamente, grazie a Cooperativa Atypica e al Comune di Collegno, una parte dell’ex manicomio ha aperto le sue porte a coloro che una casa l’hanno lasciata -se poi l’avevano- a migliaia di chilometri di sabbia e d’acqua, che hanno corso rischi inenarrabili, determinati a conquistarsi quella dignità che la razza umana dovrebbe aver acquisito già da tempo come un diritto inalienabile d’ogni suo rappresentante e che, invece, latita in vaste parti di questo pianeta, a dispetto di chi non sa o non vuole vedere. E allora casa è il primo dei nomi da dare a quella dignità, ma non l’unico. Non è l’unico bisogno di coloro che arrivano da noi. Fare accoglienza, per Cooperativa Atypica, significa farsi carico degli ospiti nel senso più vasto consentito dalle nostre possibilità. Significa senz’altro soddisfare bisogni primari dell’individuo (protezione, istruzione, salute), ma anche quelli apparentemente più futili, eppure non meno fondamentali a conferire completezza (e, dunque, maggior dignità) all’essere umano: la socialità, la creatività, la possibilità di coltivare le proprie radici in quel che si mangia o in come si prega e anche, perchè no, l’orgoglio fisico tramite lo sport. Questo è quello che non solo gli operatori dell’accoglienza, ma tutti i lavoratori di Villa5 hanno in mente quando interagiscono con i beneficiari dei due progetti attualmente in essere presso la Villa: un progetto di Prima Accoglienza (CAS) da 15 posti, ed uno di Seconda Accoglienza (SPRAR) da 10 posti, gestito, quest’ultimo, in collaborazione col Comune di Collegno.

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Maggiori info: https://atypica.it/

 

 

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